La sostenibilità non rappresenta più un argomento “di nicchia” ma una necessità contingente sia sul fronte politico che economico.
A ragion veduta, il World Economic Forum, nel report 2020, evidenzia che << il primo rischio per l’economia mondiale è il fallimento di tutte le azioni messe in campo per mitigare i cambiamenti climatici >> e le relative perdite associabili a disastri naturali ed eventi metereologici estremi.
Inoltre, il contesto demografico mondiale odierno e sempre più nei prossimi anni vive un periodo di forte urbanizzazione concentrando la maggior parte della popolazione in grandi metropoli a discapito delle campagne.
In un pianeta sempre più affollato ed in continua crescita, gioca un ruolo fondamentale il settore delle costruzioni, specialmente per quanto riguarda l’industria del cemento e del calcestruzzo, che si trova a rispondere a due necessità apparentemente antitetiche: supportare la sempre maggior richiesta di edifici ed infrastrutture ed aumentare la protezione delle risorse naturali.
I dati dell’impatto ambientale del settore delle costruzioni, in particolare per i volumi di produzione di calcestruzzo, materiale più utilizzato dall’uomo ad esclusione dell’acqua, sono particolarmente allarmanti:
In questo contesto l’obiettivo primario risulta essere una riduzione dell’impatto ambientale, oltre che un miglioramento delle performance del calcestruzzo che ne aumenti la durabilità e di conseguenza diminuisca la manutenzione ed allunghi la vita utile delle strutture.
Esistono numerose alternative, già disponibili ed utilizzate nel settore, che richiedono l’applicazione o l’utilizzo di:
Vi sono, inoltre, alternative ancora in corso di sperimentazioni o che godono di minor studi, quali l’utilizzo di:
Nell’applicazione delle numerose alternative presenti sul mercato, che possano diminuire l’impatto ambientale, la progettazione rappresenta una fase cruciale della realizzazione di un intervento e specialmente nella realizzazione di una pavimentazione “green”.
Un’accurata formulazione del mix design e del dimensionamento concorrono al raggiungimento della sostenibilità della pavimentazione, in quanto permettono di realizzare un’opera in grado di mantenere nell’arco della sua vita nominale i livelli prestazionali per i quali è stata progettata e riduca al minimo la manutenzione. Un corretto mix design consente, inoltre, di risolvere i limiti tecnici che si possono presentare, quali: l’elevato ritiro di alcuni sistemi, la maggior richiesta di acqua o la bassa lavorabilità, il modulo elastico che può essere leggermente inferiore e la bassa resistenza.
Una ponderata scelta dei materiali in ottica di riduzione dell’utilizzo di materie prime naturali e diminuzione dei consumi di energia ed acqua, oltre che l’utilizzo di aggregati derivati da “scarti” di altre attività, concorrono alla formulazione di un mix design sostenibile.
Un’accurata scelta dei fornitori che adottino le più innovative tecnologie per la produzione di cemento e siano localizzati ad una distanza di 10 – 15 km dal cantiere in modo da impattare meno a livello d’inquinamento e mantenere la qualità del prodotto fornito.
Nel corso del 2022 e nella prima parte del 2023 abbiamo realizzato la pavimentazione di circa mq 54.370 di un polo logistico a Orbassano, in provincia di Torino, commissionato da GSE Italia Srl per conto di Vailog Srl.
Il progetto persegue la certificazione Breeam International New Construction by Bre livello Excellent e, in particolare, è il primo edificio logistico in Italia – e tra i primi in Europa – a concorrere alla certificazione Zero Carbon by International Living Future Institute.
Per la realizzazione dell’intervento sono stati progettate dall’Ufficio Progettazione di Recodi 4 miscele di calcestruzzo “green” con l’utilizzo di CEM III composto da loppa d’alto forno (GGBFS), al fine di ridurre le emissioni di CO₂, e una percentuale di aggregato riciclato in accordo con la normativa vigente. Per l’area interna è stata richiesta una resistenza Rck 30 MPa, mentre per l’area esterna Rck 37 MPa.
Sia per il mix design formulato per l’interno che per quello dell’esterno, oltre che per quello delle baie di carico che per l’area uffici, è stato fatto uno studio ad hoc in collaborazione con la centrale di betonaggio e 7 prequalifiche, in modo da ottenere un risultato ottimale sia in fase di lavorazione che di resistenze.
I parametri ottenuti con la miscela di calcestruzzo “green” sono stati confrontati con una miscela tradizionale, rilevando un notevole risparmio di risorse naturali e consumo di energia, nonché emissioni minori di CO₂. L’oggetto di studio è stato il warehouse di circa 30.000 mq e 22 cm di spessore.
Parametri | Mix design green vs tradizionale |
---|---|
NRMC – consumo delle risorse naturali | Risparmiate 2.650 ton di risorse naturali impiegate |
GWP – calcolo emissioni di CO₂ per la produzione di un prodotto | Risparmiate 1.100 ton di emissioni CO₂ |
GER – metodo di quantificazione del consumo di energia per la produzione di un prodotto | Risparmiate 1.320 GJ di energia |
Inoltre, abbiamo analizzato le resistenze al ventottesimo giorno, con la rottura dei provini di calcestruzzo, constatando che il pavimento “green” ha riportato delle prestazioni superiori a quelle richieste in fase progettuale.
Aree | Resistenze richieste * | Resistenze ottenute |
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Area Interna | Rck 30 MPa | Rck 32 MPa |
Area Interna - Uffici | Rck 30 MPa | Rck 34,74 MPa |
Area Esterna | Rck 37 MPa | Rck 39,68 MPa |
*Considerando uno scarto quadratico medio pari a 4,5 MPa
Constatato anche i dati a consuntivo, Recodi conferma il suo impegno per la ricerca e l’attuazione di procedure atte a minimizzare l’impatto ambientale e contribuire allo sviluppo edilizio più consapevole e sostenibile.
è possibile rivedere l'appuntamento dal titolo "Pavimenti industriali in calcestruzzo, MIN impatto ambientale vs MAX prestazione" al link in basso o sul canale Youtube di Recodi.